La neoplasia della prostata origina dalla crescita incontrollata delle cellule di questa ghiandola che fa parte dell’apparato uro-genitale maschile ed è il tumore maligno più comunemente diagnosticato negli uomini occidentali e la sua incidenza è in aumento.
In Italia, questo tumore rappresenta circa il 20% di tutte le neoplasie diagnosticate negli uomini sopra i 50 anni, in compenso, negli ultimi 20 anni si è assistito ad un miglioramento della sopravvivenza, attestandosi al 91% circa a 5 anni dalla diagnosi, grazie all’anticipazione diagnostica e alla diffusione dello screening.
L’avvento nei paesi occidentali dello screening dell’antigene prostatico specifico (PSA) nei primi anni ’90 ha contribuito a questo drammatico aumento del tasso delle diagnosi ma ha anche aperto all’opportunità di trattare con successo e precocemente il cancro della prostata.
La disponibilità di efficaci opzioni di trattamento rende possibile per molti uomini raggiungere un buon controllo della malattia e della qualità della vita. L’innovazione nel trattamento del tumore della prostata è quindi la chiave per far fronte ai bisogni presenti e futuri del paziente.
In anni recenti, gli obiettivi terapeutici si sono spostati dalla semplice salvaguardia della vita al trattamento della malattia con tutela della qualità della vita del paziente. La radioterapia gioca un ruolo importante nella gestione del tumore della prostata ed è stata testimone di straordinari progressi negli ultimi due decenni.
Questi sono il frutto dei progressi scientifici e tecnologici dei sistemi di imaging, di pianificazione e di erogazione. Oltre a fornire efficacia clinica e sicurezza, la radioterapia offre un’opzione terapeutica, convenienza e un efficiente uso delle risorse sanitarie. Rimarrà quindi una pietra miliare del trattamento del tumore della prostata, insieme alla chirurgia e alla terapia ormonale.
La radioterapia può essere sommariamente divisa in Radioterapia a fasci esterni (EBRT) e radioterapia interventistica, spesso chiamata Brachiterapia. A differenza della EBRT, la brachiterapia richiede l’inserimento di una fonte di radiazioni all’interno della prostata.
Lo scopo di questo breve testo è di aiutare gli uomini – insieme alle loro famiglie ed amici – che hanno ricevuto diagnosi di carcinoma della prostata, nel momento in cui sono chiamati a decidere quale tipo di trattamento sia il migliore per sé stessi.
Si tratta, inevitabilmente, di un momento emotivo e stressante e quindi è importante ricevere il consiglio ed il supporto della propria equipe di cura, insieme a tutte le informazioni di cui si necessita. Ciò può dare la sicurezza di avere il controllo e di prendere le decisioni migliori.
La prostata è una ghiandola delle dimensioni approssimativamente di una noce, che si trova negli individui di sesso maschile. È localizzata subito al di sotto della vescica ed il suo scopo principale è quello di produrre il liquido che forma parte del seme maschile, che è utilizzato per proteggere e trasportare lo sperma al di fuori del pene.
Il tumore della prostata insorge quando cellule anomale si sviluppano all’interno del tessuto prostatico, in genere dopo i 45 anni, sebbene questa incidenza possa variare da un individuo all’altro. Gli Indiani occidentali e gli africani sono più soggetti a sviluppare questa malattia rispetto ai caucasici ed agli asiatici.
La maggior parte dei tumori prostatici diagnosticati sono adenocarcinomi, ma esistono anche altre tipologie più rare come sarcomi, neoplasie squamose, tumori neuro-endocrini e carcinomi a cellule transizionali.
Il tumore può ingrandire la ghiandola prostatica, esercitando pressione sull’uretra. L’uretra è il “tubo” che trasporta l’urina fuori dalla vescica. Infatti nelle fasi iniziali il tumore della prostata è del tutto asintomatico, discorso diverso quando la massa tumorale cresce e può dare diversi disturbi urinari
I pazienti potrebbero sperimentare:
– passaggio dell’urina difficoltoso e/o doloroso;
– un bisogno più frequente di alzarsi durante la notte per urinare;
– urgenza urinaria;
– comparsa di sangue nelle urine.
Se dovessi notare la comparsa di uno di questi sintomi, rivolgiti al tuo medico.
Ci sono diversi fattori che rendono alcuni uomini più soggetti a sviluppare il cancro della prostata rispetto ad altri. Questi fattori di rischio includono:
età – gli uomini sono più soggetti a sviluppare il cancro alla prostata dopo i 45 anni;
genetica – c’è un maggior rischio di sviluppare il cancro alla prostata se un altro membro maschile della tua famiglia ne ha sofferto;
etnia – gli Indiani occidentali e gli africani hanno un rischio più elevato rispetto ai caucasici ed agli asiatici;
esercizio fisico – gli studi hanno dimostrato che il regolare esercizio fisico può proteggere dallo sviluppo del cancro alla prostata;
diabete mellito – esistono alcune evidenze cliniche che suggeriscono che il diabete mellito può proteggere dallo sviluppo del cancro alla prostata. Altri studi affermano il contrario. I risultati sono, sfortunatamente, ancora inconcludenti.
Se il tuo medico pensa che tu possa avere il cancro della prostata, ti raccomanderà l’esecuzione di una serie di esami per confermare la diagnosi.
Non esiste un esame che singolarmente possa dire se hai o meno il cancro della prostata, quindi il tuo medico te ne raccomanderà diversi.
Il risultato degli esami riportati di seguito può anche aiutare a decidere quale sia la migliore strategia terapeutica per curare il tuo cancro.
Esplorazione rettale: inserendo un dito nel retto, il medico può apprezzare eventuali cambiamenti nelle dimensioni o nella forma della prostata.
Antigene prostatico specifico (PSA): gli uomini con il cancro della prostata hanno nel sangue livelli elevati di una proteina chiamata antigene prostatico specifico, che può essere misurato con un semplice prelievo del sangue.
Biopsia: un piccolo campione di cellule viene prelevato dalla prostata usando un ago. Le cellule vengono esaminate con un microscopio per vedere se sono presenti cellule cancerose.
Altri esami che possono essere eseguiti per confermare la diagnosi o studiare meglio il tumore includono una risonanza magnetica (RM) o una PET/TC
Il tuo medico potrebbe parlarti del “grado” o dello “stadio” del tuo cancro.
Il grado è una stima di quanto velocemente il cancro può progredire. È basato sull’aspetto che le cellule cancerogene. Uno dei sistemi più utilizzati per il grading è chiamato “Gleason score”, che assegna un punteggio compreso tra 2 e 10 in base all’aspetto delle cellule. Uno score più basso indica che il cancro cresce lentamente; uno score più alto indica che le cellule cancerogene si dividono e crescono più velocemente, con un rischio maggiore di diffusione.
Lo stadio fornisce informazioni sulle dimensioni del tumore e se quest’ultimo si è diffuso in altre sedi del corpo. I medici utilizzano spesso un sistema chiamato TNM.
Potresti anche sentir parlare del rischio del tuo cancro. I medici spesso classificano il cancro della prostata in basso, intermedio o alto rischio. Questa classificazione è basata su una combinazione di elementi quali lo stadio e il grado del cancro, ed è spesso utilizzata per aiutare a scegliere il trattamento migliore.
Una volta stabiliti il grado e lo stadio del tumore, la prima cosa di cui il tuo medico discuterà con te è se tu abbia bisogno di un trattamento, ed nel caso in cui, quale sia il miglior trattamento per te. Se il tuo cancro non è molto avanzato, il tuo medico potrebbe raccomandarti la sorveglianza attiva. Questa può rappresentare un’opzione per alcuni uomini, perché alcuni tumori della prostata crescono lentamente e possono non causare immediatamente problemi di salute. Il tuo medico terrà sotto controllo il tuo tumore e tu probabilmente eseguirai regolari follow up mediante esami del sangue. Alcune persone potrebbero anche dover eseguire delle regolari biopsie.
Se gli esami iniziano ad indicare che il cancro sta progredendo, il trattamento può essere iniziato immediatamente. Potresti anche sentir parlare di “vigile attesa”.
Quest’ultima è leggermente diversa dalla sorveglianza attiva e generalmente si applica agli uomini più anziani o alle persone con altri problemi di salute. Gli esami di follow up in genere vengono eseguiti meno frequentemente rispetto alla sorveglianza attiva. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, verrà considerata una delle seguenti opzioni di trattamento, in base alle dimensioni ed allo stadio del tumore.
Radioterapia a fasci esterni (EBRT): la fonte della radiazione è diretta al tumore dall’esterno del corpo. La radiazione passa attraverso i tessuti per raggiungere il sito del tumore.
Radioterapia interventistica o interna (Brachiterapia): la radioterapia interventistica opera rilasciando precisamente la dose all’interno della prostata, risparmiando gli organi sani circostanti da radiazioni superflue.
Chirurgia: rimozione chirurgica della prostata e di alcuni tessuti circostanti.
Terapia ormonale: compresse da assumere per via orale o fiale intramuscolo o sottocute per ridurre le dimensioni del tumore. Questo trattamento è di solito somministrato in combinazione con altri trattamenti.
Chemioterapia: può essere raccomandata negli stadi più avanzati. Esistono diversi farmaci efficaci, ed il tuo medico sarà in grado di indicarti quello migliore per te.
Ogni tipo di trattamento ha i suoi vantaggi e svantaggi. Dovresti discuterli con la tua equipe medica, per scegliere quello più adatto a te.
I pazienti a rischio basso e intermedio presentano risultati terapeutici sovrapponibili a 10 anni se trattati con intervento chirurgico di prostatectomia radicale o con Radioterapia a fasci esterni o con radioterapia interventistica (brachiterapia). Nei pazienti ad alto rischio l’opzione terapeutica proposta può contare su un trattamento Radioterapico (Radioterapia a fasci esterni esclusiva o combinata con la brachiterapia) o su una combinazione dell’atto chirurgico, seguito dalla Radioterapia in base allo stadio clinico.
Il nostro centro di Radioterapia Oncologica offre acceleratori lineari e apparecchi per brachiterapia di ultima generazione che, grazie a tecniche avanzate che combinano imaging e radioterapia, consentono di implementare una medicina di precisione sempre più mirata con personalizzazione della terapia e preservazione degli organi circostanti.
Tre sono le tecniche di radioterapia a fasci esterni avanzate con cui trattiamo la neoplasia della prostata: anzitutto, la Radioterapia a Intensità Modulata (IMRT) e la Terapia Volumetrica Dinamica (VMAT), che permettono un’altissima conformazione al target da colpire; in aggiunta, la Radioterapia Stereotassica (SRT) consente di erogare un’alta dose di radiazione in un volume estremamente localizzato. Inoltre, il nostro centro vanta un’equipe di eccellenza nell’ambito della radioterapia interventistica, conosciuta spesso come brachiterapia, tanto che a gennaio 2021 ha ricevuto il titolo di “Brachyacademy Center”, un riconoscimento internazionale conferito a 21 centri nel mondo e solo al Policlinico Gemelli in Italia. Nell’ambito della patologia prostatica, la brachiterapia permette di trattare radicalmente i bassi stadi senza necessità di ricorrere alla chirurgia.
Presso il Centro di Oncologia interventistica del Gemelli ART è inoltre possibile posizionare “spacer” per distanziare il retto dalla prostata con conseguente riduzione della tossicità, e “trasponders” che tramite l’avanzato sistema Calypso, in casi selezionati, permettono di effettuare una radioterapia robotica ad alta precisione.
I Servizi che mette a disposizione il nostro Centro sono molteplici e hanno l’obiettivo di far sentire ben accolto il paziente. Avviene una presa in carico globale dove al primo posto c’è la preservazione della qualità di vita del paziente, con terapie complementari in grado di alleviare le possibili tossicità, ma anche un supporto psicologico, volto a sostenere lui e gli accompagnatori durante il suo percorso terapeutico. Inoltre, quotidianamente il paziente può esprimere le proprie percezioni grazie al Progetto RAMSI, nato dalla collaborazione tra la società italiana SmileIN e il Policlinico Universitario Gemelli, grazie all’installazione di alcuni SmileINtotem, dei “touch point” con 4 smiley diversi. Il Progetto RAMSI permette di sondare l’opinione dei pazienti sui temi di accoglienza, competenza percepita, puntualità dell’orario di visita e terapia, comfort degli ambienti. Ciò permette di migliorarci sempre più.
Il gruppo di patologia consta di un team di medici con grande competenza in materia e sempre attivi nel campo della Ricerca scientifica. Fondamentale è l’approccio multidisciplinare alla patologia, dove settimanalmente. Gli oncologi radioterapisti si incontrano con altri colleghi specialisti (Radiologi, Medici nucleari, Urologi) per discutere i casi clinici che giungono presso il centro in modo da offrire il miglior approccio terapeutico possibile.
Presso il Gemelli ART c’è un team dedicato alla gestione del tumore della prostata
Responsabile per la patologia prostatica
Prof. Vincenzo Valentini
Team:
Dott. ssa Anna Rita Alitto
Dott. Francesco Cellini
Dott. Vincenzo Frascino
Dott. Luca Tagliaferri
È possibile prenotare visite presso gli ambulatori dedicati di radioterapia per la patologia prostatica in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale chiamando il numero: 06 3015 4434
È possibile prenotare visite in ambulatorio privato (ALPI) chiamando il numero: 06 8881 8881