Associazione Romanini

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con i Lions e l’Associazione Attilio Romanini, ha rappresentato un momento di condivisione per i pazienti della Radioterapia del Policlinico Gemelli di Roma e i loro familiari, come anche operatori sanitari, collaboratori, amici e donatori. Un’occasione anche per promuovere i due nuovi progetti “Scrigno REC” e “Cometa” dedicati soprattutto ai pazienti pediatrici. 

Per conoscere e sostenere il nuovo progetto “Cometa”, visita subito questa pagina: https://associazioneromanini.org/donations/cometa/.

Importante successo per “Fessure di luce”, il concerto in streaming della pianista e compositrice Cristiana Pegoraro, promosso dal centro di Radioterapia Oncologica (noto anche come Gemelli ART – Advanced Radiation Therapy) del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, con il contributo dei Lions italiani e della LCIF Lions Clubs International Foundation e con la collaborazione dell’Associazione Attilio Romanini. Trasmesso lo scorso 6 gennaio sui canali web e social del Gemelli ART, ha fatto registrare circa 500 visualizzazioni durante l’evento, provenienti da tutta l’Italia e anche da molti Paesi del mondo (Cile, Spagna, Messico, Argentina, Austria, Colombia, Regno Unito, Slovenia, USA, ecc.). Grazie poi alla possibilità di seguire il concerto anche successivamente on demand, dopo sei settimane le visualizzazioni sulle pagine social del Gemelli ART sono crescite fino a quasi 3mila. Il concerto è ancora disponibile a questo link: http://www.gemelliart.it/concerto/. È anche possibile assistere online alla versione integrale dell’esibizione (13 brani invece dei 6 originali, tra cui opere molto note di Chopin, Beethoven, Mozart, Rossini, Piazzolla e della stessa Pegoraro) iscrivendosi alla newsletter “RT News” del Gemelli ART.

Un concerto per due progetti “tecnologici”

L’organizzazione del concerto “Fessure di luce” ha rappresentato l’occasione per promuovere due importanti progetti avviati dal Gemelli ART. Il primo, denominato “Scrigno REC”, è stato già realizzato, proprio grazie al contributo dei Lions: si tratta di un ambiente dove i pazienti pediatrici, bambini e ragazzi, attraverso le tecnologie audiovisive potranno raccontare il loro viaggio in Radioterapia, portando le proprie storie e testimonianze fuori dall’ospedale e lasciando una traccia indelebile di sé.

Il secondo progetto, denominato “Cometa”, è invece in fase di avvio: riguarda la realizzazione di una nuova “stanza tecnologica” che consenta ai pazienti candidati a trattamenti di radioterapia metabolica di restare in contatto con i loro familiari ed amici durante il periodo di degenza in isolamento. Questa iniziativa ben si colloca nel più ampio progetto “Art4ART”, che vede ogni forma d’arte, da quella pittorica fino alla musica, al servizio dei pazienti, per rendere più confortevole e accogliente la loro permanenza nella struttura ospedaliera e il periodo, non sempre facile, della terapia.

 

Valentini: “La bellezza dell’arte per progetti di solidarietà”

Il concerto è stato introdotto dal saluto del prof. Vincenzo Valentini, direttore del Gemelli ART e vicedirettore scientifico del Policlinico Gemelli. “Lo spartito della vita ha messo quest’anno dinanzi a noi una pagina molto complessa, che ci ha però confermato che la bellezza e la profondità della vita possono correre sulle note di qualsiasi pentagramma”, ha affermato il prof. Valentini. “Il concerto del maestro Cristiana Pegoraro, che ringrazio di cuore, ci ha fatto il dono di dare armonia, immagine e vita al desiderio di non arrenderci, tramite la sua superba interpretazione. Ringrazio anche i Lions italiani e la Lions Clubs International Foundation per il supporto che con grande continuità ci danno, che ci permette di legare la bellezza dell’arte a importanti progetti di solidarietà come Scrigno REC e Cometa”.

 

Pegoraro: “La mia esperienza in radioterapia”

Durante il concerto, la pianista Cristiana Pegoraro ha voluto introdurre personalmente ogni brano, offrendo anche la sua personale testimonianza di paziente che è stata in cura presso il Gemelli ART. “È stata per me un’esperienza molto intensa e significativa ripercorrere, attraverso questo concerto, il mio cammino personale dalla malattia alla guarigione, passando per la cura presso il reparto di Radioterapia Oncologica “Gemelli Art”, ha dichiarato il maestro Pegoraro. “Con questo concerto e attraverso la mia musica, ho cercato di offrire un sostegno reale e un aiuto a chi sta attraversando un momento difficile. L’arte, la bellezza, la musica possono arricchire il nostro percorso personale, donando conforto, ispirazione e forza per combattere. Ringrazio la Lions Clubs International Foundation, l’Associazione Romanini e il Gemelli Art per avermi coinvolto in questa iniziativa, sperando che possa essere la prima di tante altre in futuro”.

 

Balduzzi: “La lotta ai tumori pediatrici una delle nostre priorità”

“La LCIF Lions Clubs International Foundation sostiene in tutto il mondo l’opera dei Lions Clubs per il soddisfacimento di bisogni umanitari delle popolazioni ed interviene in caso di disastri e calamità con contributi economici raccolti grazie a donazioni di tipo volontario, individuali o collettive”, ha dichiarato Claudia Balduzzi, area leader LCIF – Europe. “Il sostegno alla lotta al cancro infantile costituisce una delle priorità della LCIF, che ha trovato già da tempo nel Gemelli ART un terreno ideale di collaborazione per la realizzazione di progetti comuni per l’assistenza ai giovani malati oncologici e dai loro familiari, iniziati con la partecipazione al progetto ‘Acquarius’  e proseguiti con la piena adesione al progetto ‘Scrigno REC’. L’inizio della operatività di quest’ultimo progetto è stata accompagnata da un evento d’eccezione dal punto di vista emozionale ed artistico, con un concerto pianistico del socio Lions MJF Cristiana Pegoraro trasmesso in streaming il recente 6 gennaio, che rimarrà a disposizione dei pazienti del Gemelli ART e dei loro familiari anche per future fruizioni individuali”.

 

Per conoscere e sostenere il nuovo progetto “Cometa”, visita subito questa pagina: https://associazioneromanini.org/donations/cometa/.

La fruizione dell’arte – sia essa nelle forme dell’architettura, della pittura, della musica, del cinema o dei moderni contenuti audiovisivi digitali – crea un ambiente favorevole per i pazienti e li aiuta ad affrontare le terapie e a gestire stress e paure. La Radioterapia del Policlinico Gemelli ha così avviato un originale progetto, finanziato da una raccolta fondi in collaborazione con  l’Associazione Attilio Romanini, che consentirà di mettere a punto un sistema integrato per offrire un’esperienza multidimensionale e personalizzata ai pazienti durante le terapie oncologiche.

Contribuisci anche tu al progetto Art4ART: https://associazioneromanini.org/donations/art4art/

Fin dall’antichità, l’arte è stata una delle prime forme per donare sollievo ai malati. Il più antico ospedale d’Europa, il complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia edificato a Roma nell’anno 727 per accogliere e curare i pellegrini stranieri, era infatti abbellito da affreschi e decorazioni e vedeva anche la presenza di un organo per allietare coloro che vi erano ricoverati. Questa stessa intuizione è alla base del progetto “Art4ART”, in fase di realizzazione presso il centro di Radioterapia Oncologica (noto anche come Gemelli ART – Advanced Radiation Therapy) del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia del Policlinico Gemelli di Roma.

“Questo progetto nasce all’interno di una nostra consolidata tradizione, nella quale il paziente non è solo destinato a ricevere le più moderne prestazioni sanitarie, ma anche ad essere inserito in un contesto bello e accogliente che lo faciliti nella relazione con il personale e ne favorisca la consapevole partecipazione alla terapia, allo scopo di ottenere i migliori risultati clinici”, spiega il prof. Vincenzo Valentini, direttore del dipartimento e vicedirettore scientifico del Gemelli. “Proprio l’arte, nelle sue forme più diverse, può essere infatti il veicolo più immediato e empatico per parlare al cuore della persona malata e aiutarlo ad andare oltre la sua angoscia, la sua paura e il suo dolore”.

 

Arte e tecnologia al servizio del paziente

Il principale obiettivo del progetto “Art4ART” (acronimo che vuole significare “l’Arte per la Radioterapia Avanzata”) è quello di accompagnare il paziente nel suo percorso di cura e rendere gli ambienti di cura più gradevoli, accoglienti e arricchiti di stimoli, non solo per lui, ma anche per i familiari, gli accompagnatori e gli operatori sanitari. Il primo approccio ha visto l’abbellimento degli ambienti del Servizio del Gemelli ART con immagini di monumenti e strutture architettoniche di grande impatto emotivo tratti dall’immenso patrimonio storico della città di Roma: sale e corridoi sono stati dunque affrescati con scorci dell’Aventino e del Colosseo o con altri monumenti e luoghi simbolo della capitale. A questo, si è poi aggiunto l’utilizzo di tecnologie digitali per la fruizione della musica e di contenuti audiovisivi durante la radioterapia.

“Sia in day hospital che nelle camere per la degenza, i pazienti hanno purtroppo molte ore da trascorrere, spesso in solitudine e con lo stress per la terapia alla quale si stanno sottoponendo”, sottolinea il dott. Luca Tagliaferri, oncologo radioterapista referente del Centro di Oncologia Interventistica del Gemelli ART. “In questo contesto, è prezioso il ricorso alle tecnologie digitali, che consentono di personalizzare e quindi rendere più accoglienti gli ambienti ospedalieri. L’utilizzo di proiezioni, musiche e suoni, accompagnati anche da luci colorate e aromi, può offrire al paziente un’esperienza unica multidimensionale. Infatti durante la terapia il paziente potrà vedere un film o un concerto, oppure vivere un’esperienza a sua scelta come la visita di un museo, o una lezione nel laboratorio di un artista, oppure una passeggiata nella natura, con strumenti dedicati come monitor interattivi o tablet, ma anche attraverso una stanza innovativa che, attraverso sofisticate tecnologie di proiezione, ha lo scopo di offrire una realtà immersiva a 360 gradi”.

 

La sfida della Digital Therapy

L’impiego di tecnologie digitali multimediali non ha solo uno scopo di semplice intrattenimento, ma si affianca alle cure mediche per favorire la partecipazione consapevole del paziente alle cure e per aumentare i risultati positivi sul piano clinico. Questo approccio, meglio noto come “Digital Therapy”, è una modalità riconosciuta per ora solo in Francia e in Germania, anche se la Commissione Europea ha già pubblicato le linee guida per implementarla negli altri Paesi. “Pure in Italia è partito un percorso per far riconoscere la Digital Therapy dalle autorità sanitarie, anche se ci vorranno alcuni anni di ricerche e sperimentazioni”, sottolinea il prof. Valentini. “E’ una nuova frontiera, in cui si colloca efficacemente proprio il nostro progetto ‘Art4ART’ che intende verificare come la fruizione dell’arte nelle sue varie forme, messa in correlazione con i dati clinici, psicologici e spirituali del paziente, consenta di sviluppare una progettualità integrata e partecipativa da poter applicare in futuro ai pazienti sulla base delle loro sensibilità e delle risposte alla terapia”. In prospettiva, infatti, grazie all’utilizzo del machine learning e dell’Intelligenza Artificiale, sarà possibile mettere a punto un sistema che, sulla base dei dati clinici, psicologici e spirituali del paziente, individui il miglior contenuto artistico e il contesto ambientale più adatto per ottenere la riduzione dello stress e della paura dei pazienti, come anche i migliori risultati della terapia.

Contribuisci al progetto Art4ART

Il progetto Art4ART è in fase di avvio, a partire dalla ristrutturazione dell’area ambulatoriale del day hospital e delle camere di degenza per la radioterapia interventistica e metabolica del Gemelli ART. In questo ambito, è già stata realizzata una prima raccolta di fondi, coordinata dall’Associazione Attilio Romanini, per il progetto “COMETA” (acronimo che significa “COnnessi in METAbolica”), relativo all’allestimento di una camera per la radioterapia metabolica, dotata di sistemi digitali a disposizione dei pazienti per interagire con i loro familiari all’esterno dell’ospedale e anche abbellita da uno straordinario affresco realizzato dal pittore Antonio Nunziante che ritrarrà appunto una cometa nel buio cielo stellato. Anche gli altri ambienti del Gemelli ART sono destinati a diventare più accoglienti e “tecnologici”, con il supporto di enti, associazioni e privati che vorranno aiutare questa iniziativa. Oltre al contributo economico, alcuni hanno voluto comunque partecipare a questo progetto mettendo a disposizione le proprie capacità artistiche, come i pittori che abbelliranno le pareti dei vari ambienti (a partire dal maestro Antonio Nunziante) e anche musicisti (come la pianista Cristiana Pegoraro, che ha voluto offrire un intero concerto in streaming, la cui visione sarà disponibile ai pazienti).

Contribuisci anche tu al progetto Art4ART: https://associazioneromanini.org/donations/art4art/

La struttura sarà articolata in tre stanze di degenza completamente ristrutturate per un totale di cinque letti. Una di queste stanze sarà denominata “COMETA” e, anche grazie a una raccolta di fondi ancora in corso, verrà dotata di apparecchiature digitali per consentire ai pazienti di restare in contatto con i propri cari. Nella stessa area, saranno anche allestite quattro nuove camere per la radioterapia interventistica (brachiterapia).

Contribuisci anche tu a raccogliere fondi per il progetto “Cometa” del Gemelli ART e dell’Associazione Attilio Romanini: https://associazioneromanini.org/cometa/

 

La radioterapia metabolica sta vivendo un periodo di grande sviluppo nella cura delle patologie oncologiche. Si tratta di una branca della medicina nucleare che prevede l’utilizzo di sostanze radioattive, dette “radiofarmaci”, che esercitano un effetto terapeutico mediante emissione di radiazioni ionizzanti ad alta energia; questo tipo di radiazioni determina un danno irreversibile del DNA e la conseguente morte cellulare. Per la cura dei tumori, questi radiofarmaci – che possono essere somministrati per via orale, intrarteriosa o endovenosa – hanno la proprietà di essere captati in modo molto selettivo dalle cellule tumorali. “La storia della medicina nucleare nasce circa settanta anni fa per la cura della patologia tiroidea con lo Iodio 131”, spiega il dott. Luca Zagaria, dirigente medico presso l’unità di Medicina Nucleare diretta dal prof. Alessandro Giordano, responsabile dei trattamenti radiometabolici, nel contesto del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, diretto dal prof. Vincenzo Valentini. “Questo settore della medicina nucleare è oggi in grandissima espansione anche per lo sviluppo di trattamenti in altri ambiti dell’oncologia, come la terapia delle metastasi ossee da carcinoma prostatico resistenti ad altri trattamenti, dei tumori neuroendocrini metastatici, dei tumori epatici primitivi e delle metastasi epatiche”. Degno di nota è inoltre il fatto che la radioterapia metabolica presenta un basso rischio di importanti effetti collaterali, trattandosi una terapia in cui la dose di radiazioni viene erogata in maniera molto mirata al tumore con un ridotto impatto sui tessuti sani.

 

Una nuova struttura al Gemelli ART

Nell’ambito della ristrutturazione del reparto per la radioterapia metabolica del Policlinico Gemelli, è in corso la realizzazione di una nuova struttura (collocata al 3° piano dell’ala E del nosocomio romano), articolata in tre nuove stanze di degenza per un totale di cinque letti. A questa area, si affiancheranno anche quattro camere dedicate alla radioterapia interventistica. Le camere per la radioterapia metabolica sono ambienti protetti, dove i pazienti restano isolati per alcuni giorni a causa della radioattività ritenuta. Una di queste stanze sarà denominata “COMETA” (acronimo di “COnnessione in METAbolica”) e verrà dotata di una serie di apparecchiature digitali, che potranno essere utilizzate dai pazienti pediatrici per mantenere un contatto diretto e personale con i genitori e le proprie famiglie, gli amici, i compagni di scuola e tutto il loro mondo o, nel caso di ricovero dei genitori, con i loro figli piccoli.

“Abbiamo pensato a questa stanza multimediale per ridurre il disagio dei pazienti in isolamento, siano essi bambini o adulti”, sottolinea di dott. Luca Tagliaferri, referente per la Radioterapia Interventistica e Metabolica presso il centro di Radioterapia Oncologica, conosciuto anche come Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy). “Nel caso dei pazienti pediatrici, le nuove tecnologie consentiranno loro di restare in contatto con l’esterno, con i genitori e gli amici, anche inviando o ricevendo immagini, video, file, fino a piccoli oggetti realizzati con stampanti 3D. Nel caso invece dei genitori, potranno mitigare il disagio dei figli piccoli dovuto alla loro lontananza”.

 

Sostenere il progetto COMETA

Per l’allestimento della stanza “COMETA”, una raccolta di fondi è stata avviata dall’Associazione Attilio Romanini. Si prevede di acquistare varie apparecchiature digitali, come due pc all-in-one, con touch screen e collegamento a internet, che consentiranno ai singoli pazienti di scrivere mail, ascoltare musica, vedere film e video, oltre ad avere un’area di interscambio con l’esterno e a conservare tutti i file in proprie cartelle. Sarà poi acquisita una grande smart tv da 50”, con la quale i pazienti potranno vedere programmi televisivi o contenuti online, oltre a potersi connettere con dispositivi come una playstation o con i propri device portatili. Inoltre, è anche prevista la dotazione di due tablet collegati con due stampanti 3D wifi collocate all’esterno della stanza di degenza per organizzare laboratori creativi, un plotter verticale, microproiettori multimediali e penne per disegni in 3D.

La stanza ospiterà anche un affresco del maestro Antonio Nunziante, uno dei maggiori pittori italiani: l’opera, intitolata appunto “Cometa”, mostrerà questo straordinario corpo celeste e la sua lunga coda nel suo misterioso viaggio nello spazio siderale. L’iniziativa si inserisce nel progetto più ampio “Art4ART” del Gemelli ART, dedicato all’allestimento degli ambienti di terapia dove, attraverso l’arte nelle sue diverse espressioni, si cerca di donare sollievo e conforto ai pazienti.

Vuoi saperne di più del progetto COMETA? Clicca qui: http://www.gemelliart.it/2020/12/14/gemelli-art-ecco-la-cometa-per-avvicinare-chi-e-lontano/

IL PROGETTO DI UNA STANZA MULTIMEDIALE PER LA RADIOTERAPIA METABOLICA

 Una nuova iniziativa in collaborazione con l’Associazione Attilio Romanini: l’allestimento presso il Reparto di Radioterapia Oncologica del Policlinico Gemelli di Roma di una stanza di degenza “tecnologica” per consentire ai piccoli pazienti, sottoposti a radioterapia metabolica, di mantenere il contatto con i propri familiari e amici durante il periodo di isolamento. Stanza utile anche ai genitori ricoverati per rimanere in contatto con i propri figli piccoli. E’ un progetto a cui tutti possono contribuire.

 

La radioterapia metabolica, che prevede la somministrazione al paziente di sostanze radioattive per la cura selettiva di specifiche neoplasie, può salvare molte vite. Ma costringe i pazienti sottoposti a questa terapia a restare isolati in una stanza speciale anche per diversi giorni a causa di problematiche radio-protezionistiche. Un isolamento che, se è già pesante per un adulto, lo è ancor di più per un bambino o un ragazzo. Nell’ambito della prevista ristrutturazione del Reparto per la radioterapia metabolica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, perciò, l’Associazione Attilio Romanini supporterà una nuova iniziativa: tramite innovative tecnologie multimediali, si vuole consentire ai piccoli pazienti di mantenere un contatto diretto con le proprie famiglie, gli amici e i compagni di scuola. Parallelamente le mamme o i papà di bambini piccoli, costretti a rimanere a distanza dai propri cari, potranno interagire con i propri figli collegandosi da un ambiente speciale limitando il disagio della lontananza. Questo progetto è stato denominato “Cometa”.

 

La Radioterapia

La radioterapia ha tre grandi filoni di applicazione: la radioterapia a fasci esterni, con le radiazioni che vengono concentrate sul tumore attraverso sofisticate macchine di trattamento; la radioterapia interventistica o da contatto, dove il tumore viene irradiato, e quindi distrutto, attraverso specifici applicatori o cateteri che veicolano una o più sorgenti radioattive; e infine la radioterapia metabolica, dove l’effetto terapeutico si ottiene attraverso una selettiva interazione tra le cellule e specifici radiofarmaci, che vengono distribuiti attraverso il sangue. La gestione del paziente candidato a radioterapia metabolica viene effettuata attraverso una stretta collaborazione tra l’equipe di medici dell’Unità Operativa Complessa di Radioterapia Oncologica, diretta dal prof. Vincenzo Valentini, e l’equipe di Medici Nucleari dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare, diretta dal prof. Alessandro Giordano.

 

Computer, smart tv, video-collegamenti, laboratori creativi con stampanti 3D

 

La stanza “Cometa” (sigla che vuole significare “COnessione in METAbolica”) è in fase di realizzazione presso il centro di Radioterapia Oncologica (noto anche come Gemelli ART – Advanced Radiation Therapy) del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma. Sarà dotata di 2 letti, utilizzabili da un bambino con un parente adulto accompagnatore, oppure da due pazienti adulti dello stesso sesso. La stanza è interamente allestita per garantire le norme radio-protezionistiche e, quindi, per limitare la possibilità di irradiazione e contaminazione del personale. Infatti vi possono accedere solo alcuni operatori sanitari per periodi brevi e con le necessarie precauzioni comportamentali. Per diversi giorni, i pazienti sono costretti dunque all’isolamento, che si aggiunge al disagio di dover affrontare una terapia oncologica. L’obiettivo dell’Associazione Attilio Romanini è perciò di supportare il progetto per dotare questa stanza di una serie di apparecchiature digitali, che potranno essere utilizzate dai pazienti per mantenere un contatto diretto e personale con i genitori e le proprie famiglie, gli amici, i compagni di scuola e tutto il loro mondo o, nel caso di ricovero dei genitori, con i loro figli piccoli.

Il progetto prevede l’acquisto di due pc all-in-one, con touch screen e collegamento a internet, che consentiranno ai singoli pazienti di scrivere mail, ascoltare musica, vedere film e video, oltre ad avere un’area di interscambio con l’esterno e a conservare tutti i file in proprie cartelle. Si vorrebbe poi acquistare un grande smart tv da 50”, con la quale i pazienti potranno vedere programmi televisivi o contenuti online, oltre a potersi connettere con dispositivi come una playstation o con i propri device portatili. Inoltre, è prevista anche l’acquisizione di due tablet collegati con due stampanti 3D wifi collocate all’esterno della stanza di degenza per organizzare laboratori creativi, un plotter verticale, microproiettori multimediali e penne per disegni in 3D.

“Grazie a tutte queste apparecchiature, i piccoli pazienti potranno effettuare innanzitutto delle videochiamate con i loro genitori, parenti e amici, oppure ricevere o inviare messaggi testuali, video e audio”, dichiara il dott. Luca Tagliaferri, referente per la Radioterapia Metabolica del Gemelli ART. “Inoltre, grazie alle stampanti 3D e al plotter verticale, potranno anche disegnare e realizzare piccoli oggetti da inviare o ricevere dall’esterno. L’obiettivo insomma è, da un lato, quello di stimolare il processo creativo dei ragazzi e dei piccoli pazienti favorendone lo sviluppo della resilienza e, dall’altro, quello di sfruttare queste nuove tecnologie per far sentire meno soli e isolati i nostri pazienti, che purtroppo devono affrontare un periodo di isolamento”

 

La “Cometa” del maestro Antonio Nunziante

 

La stanza del Reparto Degenze della radioterapia metabolica sarà dipinta con un affresco straordinario del maestro Antonio Nunziante, uno dei maggiori pittori italiani (www.antonionunziante.com). In una parte di questa stanza, Nunziante realizzerà un’opera intitolata appunto “Cometa” (come da bozzetto in foto), che mostra questo straordinario corpo celeste e la sua lunga coda nel suo misterioso viaggio nello spazio siderale. L’iniziativa si inserisce nel progetto più ampio “Art4ART” dedicato all’allestimento degli ambienti di terapia dove, attraverso l’arte nelle sue diverse espressioni, si cerca di donare sollievo e conforto ai pazienti. Questo progetto è frutto di un lavoro di un’equipe multiprofessionale, composta da esperti di arte, medici, infermieri e psicologi, tra cui la dott.ssa Elisa Marconi, referente psicologa per i bambini presso il Gemelli ART.

In questo contesto, il lungo viaggio che una cometa percorre nelle profondità dello spazio cosmico, collegando idealmente corpi celesti molto lontani tra di loro, simboleggia la volontà di favorire in ogni modo la “connessione” dei pazienti della radioterapia metabolica con le persone che amano. “In tale contesto, possiamo assimilare la connessione dei nostri pensieri alla visione straordinaria degli spazi celesti”, spiega il maestro Nunziante. “Idealmente accendiamo e spegniamo comete ogni singolo istante, quando ci colleghiamo alle nostre emozioni. La cometa da noi concepita sarà un’esperienza illuminante. La prima e unica realtà presente nell’universo è la luce, senza la quale ogni singola cosa non avrebbe ragione d’essere. All’interno di ogni individuo dimora un gigante, i piccoli pazienti della radioterapia metabolica saranno sistematicamente in ‘entanglement’ con le persone più care istante per istante. Quest’opera”, conclude Nunziante, “intende dunque rappresentare un simbolo, un avatar, una connessione continua verso strade di creazione, felicità e libertà”.

 

Contribuisci anche tu al progetto “Cometa”

L’Associazione Attilio Romanini, in accordo con il Gemelli ART, ha avviato una raccolta di fondi per finanziare l’allestimento della stanza multimediale “Cometa”. Tutti possono contribuire a questo progetto e aiutare così i piccoli pazienti o le mamme e i papà della radioterapia metabolica a sentirsi meno soli e isolati. Tutte le informazioni per fare la propria donazione sono disponibili qui:  https://associazioneromanini.org/cometa/.

 

 

 

 

 

 

Crowdfunding di Millesoli per assistenza malati oncologici a domicilio del Gemelli ART

Gemelli ART ha attivato la nuova piattaforma online del progetto CARED per l’assistenza ai pazienti oncologici dal domicilio, realizzata grazie alla campagna di crowdfunding della Fondazione Millesoli

La pandemia da Covid-19 ha fatto emergere una nuova emergenza in ambito oncologico: come assistere i pazienti per evitare la discontinuità del loro percorso terapeutico? Una risposta efficace è venuta dal progetto CARED (Cura dei pAzienti in Radioterapia in Emergenza coviD-19), una serie di interventi finalizzati alla continuità assistenziale tra cui anche l’utilizzo di una innovativa e sofisticata piattaforma online con relativa app mobile che consente di monitorare a domicilio i malati oncologici in trattamento radiante ambulatoriale. Questa piattaforma, ideata dal Gemelli ART, è stata finanziata grazie ad una campagna di crowdfunding organizzata dalla Fondazione Millesoli onlus (Gruppo Tecnocasa).

La raccolta di fondi

Nel marzo scorso, la Fondazione Millesoli ha avviato la raccolta fondi “Diamoci una mano” sulla piattaforma online Rete del Dono, allo scopo di sostenere la sanità pubblica nel momento dell’emergenza da Covid-19. Gli enti beneficiari sono stati la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma e la Fondazione Poliambulanza di Brescia.

A favore del Policlinico Gemelli, sono stati raccolti esattamente 34.836,12 euro. Questi fondi sono stati destinati alla realizzazione del progetto CARED, ideato nel ambito del centro di Radioterapia Oncologica (noto anche come Gemelli ART – Advanced Radiation Therapy) del Dipartimento di diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia, in collaborazione con l’Associazione Attilio Romanini onlus, fondata nel 1992 per il supporto ai pazienti oncologici.

Il progetto CARED

Il progetto CARED è stato elaborato durante la situazione d’emergenza per il Covid-19, ma continuerà ad essere utilizzato dal Gemelli ART per accompagnare e monitorare, anche con sofisticati algoritmi di Intelligenza Artificiale, tutti i pazienti nel corso del trattamento radiante. Lo scopo è di garantire un percorso terapeutico continuativo e a minore rischio di complicazioni. Il sistema è articolato su una piattaforma online e una app mobile, che consentono di registrare da remoto i parametri vitali dei pazienti e di connettersi telematicamente in caso di qualsiasi emergenza, anche coinvolgendo il medico di base. Si tratta di una versione dedicata della app Healthentia, sviluppata dalla software house Innovation Sprint.

Inoltre, il sistema può raccogliere informazioni anche attraverso questionari o tramite un collegamento diretto con una serie di dispositivi digitali indossabili (come sfigmomanometri, saturimetri, cardio-frequenzimetri, contapassi, smart-watch, ecc.). I dati raccolti potranno essere impiegati pure nell’attività di ricerca medica. I fondi messi a disposizione dalla Fondazione Millesoli sono stati utilizzati sia per ottimizzare le risorse tecnologiche del progetto, sia anche per l’implementazione di nuove figure professionali dedicate per aiutare i pazienti nell’uso della app e per favorire i processi relazionali.

Prospettive per il futuro

Dopo la fase d’emergenza per la pandemia, la piattaforma informatica del progetto CARED è ora pienamente operativa. E si guarda già al futuro. “Siamo molto grati alla Fondazione Millesoli e al Gruppo Tecnocasa per il grande sostegno nella campagna di crowdfunding a favore del progetto CARED”, ha dichiarato il prof. Vincenzo Valentini, direttore del Gemelli ART e vice direttore scientifico del Policlinico Gemelli. “Passata l’emergenza per la pandemia da Covid-19, questo sofisticato sistema di deep learning continua a fornirci importanti dati sulle situazioni di rischio per i pazienti oncologici in trattamento, consentendoci di intervenire tempestivamente grazie ai più recenti sistemi telematici”.

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