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E’ stata realizzata la prima chemioterapia nella sala immersiva multimediale del nuovo Day Hospital del Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy), inaugurato nell’ottobre scorso presso il centro di Radioterapia Oncologica della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS di Roma. Questa struttura innovativa, realizzata in collaborazione con l’Associazione Attilio Romanini, è una delle componenti del progetto “Art4ART” che tramite la fruizione dell’arte – sia essa nelle forme dell’architettura, della pittura, della musica, del cinema, della fotografia o di audiovisivi digitali – intende creare un ambiente favorevole per i pazienti e aiutarli ad affrontare le terapie e a gestire stress e paure.
“Il principale obiettivo di ‘Art4ART’, un’esperienza unica al mondo, è di ingaggiare la sfera emotiva dei pazienti, che sono spesso provati dallo stress e dalla preoccupazione della malattia, per raggiungere il miglior risultato di cura”, dichiara il professor Vincenzo Valentini, direttore del Gemelli ART e vicedirettore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli. “Nella sala multimediale, in particolare, il paziente può eseguire la somministrazione della chemioterapia immerso in una realtà colorata, guardando un film o un video rilassante sulla natura o sull’arte”. La proiezione dei contenuti video, in particolare i film, è stata permessa attraverso la collaborazione con l’Associazione MediCinema Italia Onlus, che opera dal 2013 in Italia come unica organizzazione riconosciuta per l’utilizzo del cinema a scopo di cura negli ospedali, che per il progetto del Gemelli ART ha coinvolto anche Rai Cinema ricevendo una pronta adesione. L’esperienza è stata possibile anche grazie al grande lavoro di equipe interprofessionale e, in particolare, grazie al contributo e alla progettualità dell’equipe infermieristica coordinata dalla caposala Sara Scalise.
La prima paziente ad aver affrontato la chemioterapia nella sala immersiva del Day Hospital del Gemelli ART è stata una giovane donna di 33 anni. “Il riscontro che abbiamo avuto è stato sorprendente”, racconta il dott. Fabio Marazzi, oncologo e responsabile della UOS Day Hospital Radiochemioterapia al Gemelli ART. “Dopo aver eseguito il trattamento, la paziente ha avuto dubbi che i farmaci fossero stati realmente somministrati, come se la tensione, le ansie legate alla terapia, fossero svanite nel momento in cui si è sentita in un ambiente che poteva essere non più l’ospedale, ma un luogo familiare”. La stessa paziente ha voluto pubblicare un breve video sui social (che pubblichiamo qui sotto),
in cui ha mostrato l’interno policromo e tecnologico della sala immersiva. “In questa sala, durante la chemioterapia, noi pazienti possiamo vedere un film o, a scelta, delle immagini di luoghi straordinari”, ha scritto la giovane donna, “e provare, nelle ore in infusione, a perderci un po’ in una realtà colorata”.
Nel Day Hospital del Gemelli ART è stato realizzato un locale polifunzionale, che può essere rapidamente convertito, tramite un sistema domotico, da sala conferenze a sala multimediale con funzione immersiva. “In particolare, in questa sala è possibile vivere un’esperienza multimediale molto coinvolgente, attraverso la proiezione coordinata di filmati sulle tre pareti, frontale e laterali, con immagini con base di circa 3 metri”, spiega l’ing. Claudio Conti, responsabile della UOS Health Technology Assessment e Innovazione Tecnologica del Policlinico Gemelli. “Questo è stato ottenuto tramite l’installazione fissa di tre proiettori gestiti da un videoprocessore, che ha in memoria la mappatura esatta delle varie superfici ed è pertanto in grado di ottimizzare la visione in funzione dell’ambiente e della posizione dell’osservatore”.
“Questa iniziativa si inserisce nel più ampio progetto ‘Art4ART’, che ha lo scopo di consentire ai pazienti non solo di ricevere le più moderne prestazioni sanitarie, ma anche di essere inseriti in un contesto bello, accogliente e rilassante”, precisa il dott. Luca Tagliaferri, oncologo radioterapista, responsabile dell’unità di Radioterapia Interventistica. “La fruizione dell’arte, come anche il godimento delle straordinarie bellezze della natura, creano infatti un ambiente favorevole per i pazienti, che li aiuta ad affrontare le terapie e a gestire lo stress e le paure e ne favorisce la consapevole partecipazione al percorso di cura, oltre ad offrire conforto psicologico e spirituale e a facilitare la relazione con il personale sanitario e con i volontari”.
L’idea alla base del progetto “Art4ART” è di rivestire di bellezza, in tutte le sue declinazioni, i trattamenti oncologici di ultima generazione. Un “esperimento” che si basa su tante evidenze scientifiche: sono infatti ormai numerosi gli studi che, in vari campi della medicina, dimostrano come l’arte e la bellezza abbiano di per sé un potere curativo. “La nostra sfida è cercare di far vivere al paziente il momento della somministrazione della cura all’interno di un ambiente che è sì all’interno dell’ospedale, ma è pieno di tutti quegli aspetti che danno significato alla nostra vita, come l’arte, la natura, la bellezza e la relazione”, sottolinea il dott. Fabio Marazzi. “Intendiamo così cercare di riavvicinare il paziente al luogo di cura, ricucendo la cicatrice fatta di paure ed angoscia che crea il pensiero di doversi recare in ospedale”. In questo senso, il Gemelli ART guarda già al futuro: questa prima esperienza positiva, infatti, sarà un incentivo per il disegno di un approfondito studio clinico, che possa dimostrare il beneficio che un approccio innovativo di questo tipo possa avere sulla tolleranza e magari anche sull’efficacia delle cure.
Anche tu puoi sostenere il progetto “Art4ART”: