Una nuova opera realizzata da Padre Marko Ivan Rupnik, gesuita di origini slovene e direttore dell’Atelier d’Arte spirituale del Centro Aletti di Roma, arricchisce gli ambienti del centro di Radioterapia Oncologica Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy) del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma. L’opera, intitolata “Il Buon Samaritano”, è uno straordinario dipinto con inserti in mosaico, caratterizzato da un trionfo di sfumature del rosso e dall’abbraccio amorevole tra i due protagonisti di una delle parabole più famose del Nuovo Testamento, un abbraccio che cela il messaggio “dammi il tuo cuore, ti darò i miei occhi”.
Questa preziosa opera si inserisce nel progetto “Art4ART”, avviato dal Gemelli ART in collaborazione con l’Associazione Attilio Romanini allo scopo di migliorare l’accoglienza e la cura dei pazienti oncologici tramite la fruizione della bellezza e dell’arte. L’inaugurazione del dipinto si è svolta con la partecipazione del cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, che ha benedetto l’opera e il reparto di Radioterapia del Policlinico Gemelli insieme a mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica. Alla cerimonia hanno anche partecipato il prof. Vincenzo Valentini, direttore del Gemelli ART e vicedirettore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, oltre a personale medico, infermieristico, tecnico, ausiliare e amministrativo del reparto.
Giuliodori: “Prendersi cura della persona nella sua integralità”
“L’opera di Rupnik è un modo per dire grazie a tutti gli operatori di questo straordinario progetto che è il Gemelli ART, che rappresenta un altro frutto nato dai semi gettati sessanta anni fa con la nascita della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica e poi del Policlinico Gemelli”, ha detto mons. Giuliodori. “Nell’orizzonte della Giornata mondiale del Malato, che si celebrerà il prossimo 11 febbraio, quest’opera esprime pienamente con la potenza dell’immagine il prendersi cura della persona nella sua integralità”.
De Donatis: “Il Samaritano si è messo in ascolto”
“Ciò che ci colpisce in questa immagine è sicuramente il contatto tra gli occhi: il Samaritano è Cristo e ognuno di noi è quell’uomo”, ha detto a sua volta il cardinale Angelo De Donatis. “Vi riconsegno quei dieci verbi che l’evangelista ci lascia in eredità nella parabola e che indicano la pienezza di un’azione di cura: passare accanto, volgere lo sguardo e avere compassione, farvi vicini, fasciare le ferite, versare l’olio della consolazione e il vino della speranza, caricare su di voi come sull’asino del samaritano, la persona malata, portare il malato nella locanda, che per voi è questo luogo, prendervene cura, tirare fuori i due denari dell’umanità e della passione nella vostra missione. C’è un verbo che manca nel Vangelo, ma credo che attraversi tutto il racconto: il Samaritano si è messo in ascolto”, ha concluso il porporato. “Che il Signore ci doni occhi capaci di lasciarsi toccare dagli occhi di Cristo e orecchie capaci di ascoltare quanti ci consegnano una vita segnata dalla sofferenza”.
Valentini: “La dimensione del ‘dono’ nel percorso di cura”
“Quest’opera interpreta la dimensione del ‘dono’ che, nelle relazioni all’interno dei percorsi di cura, arricchisce con uno sguardo di partecipazione umana il rapporto tra la persona-paziente con gli altri pazienti e gli operatori sanitari tutti”, ha sottolineato il prof. Valentini. “Questa dimensione di relazione, si arricchisce di iniziative personali che trascendono la pur fondamentale prestazione medica e costruisce delle trame, che creano memorie indelebili nei vissuti umani di vera bellezza.. Questa trama relazionale nel quale una persona dona attenzione all’altro, nell’opera di padre Rupnik viene legata all’azione dell’amore, che la Fede illumina di una Presenza di Luce”.
Cresce il progetto “Art4ART”
Il progetto “Art4ART” (acronimo di “Arte per la Radioterapia Avanzata”) è stato sviluppato dal Gemelli ART, in collaborazione con l’Associazione Attilio Romanini, allo scopo di consentire ai pazienti non solo di ricevere le più moderne prestazioni sanitarie, ma anche di essere inseriti in un contesto bello, accogliente e rilassante. La fruizione dell’Arte – sia essa nelle forme dell’architettura, della pittura, della musica, del cinema, della fotografia, della moda o dei moderni contenuti digitali – come anche il godimento delle straordinarie bellezze della Natura creano infatti un ambiente favorevole per i pazienti, che li aiuta ad affrontare le terapie e a gestire lo stress e le paure e ne favorisce la consapevole partecipazione al percorso di cura, oltre ad offrire conforto psicologico e spirituale e a facilitare la relazione con il personale sanitario e con i volontari. ““Essere curati immersi nella bellezza e nell’arte, in tutte le sue declinazioni”, ha spiegato il prof. Valentini, “ha anche dei risvolti clinici misurabili: sono diversi infatti gli studi che dimostrano come l’ascolto della musica sia in grado ad esempio di ridurre l’impatto della tossicità, cioè degli effetti indesiderati dei trattamenti”.
Tutti possono contribuire al progetto “Art4ART”. Per informazioni, clicca qui: https://associazioneromanini.org/donations/art4art/