Page 15 - Gemelli ART
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«Quel che ho imparato e imparo ogni giorno, dopo ogni seduta di terapia al
Gemelli ART, è che la storia di
un paziente oncologico è – pur nella diversità dei casi – la storia di una persona che si trova a
un certo punto della sua vita a doversi a dare ad altre persone. Non è un’esperienza che si può avere la pretesa di attraversare da soli.
Ecco perché, prima e più di tutto, quel che fa la di erenza qui sono la sensibilità e l’atteggiamento delle persone cui ti a di. La
loro profondità umana. Una predisposizione che non deve essere fraintesa: non è mai buonismo o commiserazione – anche perché quando si è troppo buoni e dolci, poi la dura realtà fa più male – ma è l'espressione umana di una capacità e di una competenza scienti ca che percepisci  n dal primo incontro. Io mi sono sentito preso per mano, con rispetto e delicatezza ma anche con decisione, e accompagnato nel mio cammino. La stessa idea di trasformare le architetture, gli ambienti, con a reschi alle pareti – il che può forse far sorridere chi non c’è stato – è espressione di questo tipo di approccio: vi assicuro che
quando sono entrato in terapia la prima volta, per qualche minuto mi sono dimenticato dove fossi e perché fossi lì: dopo settimane di pensieri cupi, di ansia, per qualche minuto la mia mente ha cominciato a viaggiare in altre dimensioni, ed è un bene che sia così.
Il tumore è una malattia cruda, che ti mette di fronte a momenti duri, spietati. Con il tumore l’unica strategia è fare gioco di squadra: non ci si può limitare
a essere “solo” un paziente, delegando tutto al medico, o
alle macchine. Bisogna imparare a essere parte attiva, a vedere sempre il bicchiere comunque mezzo pieno: per questo è importante trovarsi di fronte a professionisti e a una struttura che ti trasmettono serietà, sicurezza, e cienza.
Quel che più mi ha sorpreso, al Gemelli, è notare quanto questa capacità di bilanciare empatia umana e fermezza professionale sia trasversale a tutte le diverse professionalità con cui da paziente ci si rapporta, dal medico al tecnico di laboratorio al portantino. È una sorta di “esperienza di usa” cui poi » ognuno aggiunge la propria sfumatura personale.
IL PAZIENTE
FRANCESCO
Diagnosi di sarcoma dei tessuti molli, trattato con Radioterapia Interventistica (brachiterapia ad intensità modulata), chemioterapia e Radioterapia a Fasci Esterni con tecnica stereobody (SRT).
Le persone
che si percorre insieme
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